domenica 23 febbraio 2014

Dragonero 9, -Il tocco che uccide- Continua la saga fantasy di Ian con l'esordio in solitaria di...Luca Enoch! (By Marco)

Dragonero 9, Febbraio 2014, 94 pagine b/n 
Sergio Bonelli Editore

Il tocco che uccide

Sceneggiatura: Luca Enoch voto 6,5

Disegni: Andrea Bormida e Giacomo Pueroni voto 7

Copertina: Giuseppe Matteoni voto 7



Continua la saga fantasy ideata dal duo Stefano Vietti-Luca Ecnoch (qui al suo esordio da sceneggiatore in solitaria) con un altro albo decisamente positivo, intendiamoci, non eccelso, ma che si legge piacevolmente, grazie ad una trama scorrevole ed avvincente. 



Ho trovato la storia leggermente inferiore alla precedente, che mi aveva coinvolto notevolmente, e comunque questa nuova saga si sta muovendo con i passi giusti, dopo un inizio un po’ al “rallentatore” ha iniziato a decollare, le avventure sono via via diventate di alto livello, tanto che, secondo me, questa testata è da considerarsi la vera rivelazione bonelliana dell’anno, è veramente un fumetto di qualità, e questo è indubbiamente dovuto all’alta professionalità degli sceneggiatori e dai bravissimi disegnatori che sono stati arruolati in uno staff davvero di gran prestigio! 

Una cosa che mi piace molto di questo fumetto è che riesce a farmi vivere il mondo medioevaleggiante: le tavole e ogni singola vignetta sembrano sprigionare una coinvolgente essenza che letteralmente trasporta in questo universo fantasy. 


Molto apprezzabili anche le scene iniziali, ossia quelle in cui solitamente l’azione latita, ma che però hanno il pregio di farmi entrare in questo universo, farmi visitare i villaggi, sedere nelle taverne, passeggiare nelle foreste, mescolarmi tra i viandanti. 
Considero questo fattore quel valore aggiunto, quel plus che mi sta facendo amare questo fumetto: nella mezz'ora di lettura mi estranio dal mondo reale per tuffarmi in quello fantastico dell'Erondàr. 

Come precedentemente scritto, tornando alla storia, la trama è fluida ed appassionante, probabilmente un po’ “telefonata”, in quanto si capisce subito (o quasi) che il sicario sarebbe stato il guaritore, che tra l'altro, risulta essere un bel personaggio, psicologicamente ben delineato. 

Comunque, c'è da dire che ogni personaggio è ben caratterizzato, ho apprezzato anche le “isteriche bizze” di Ilanya, chiaramente stressata per l’imminente matrimonio, ed anche le concessioni paterne, che per il bene della figlia è disposto ad abbassare le difese personali. 
Questa scenetta “familiare” è stata costruita e rappresentata egregiamente, quindi un plauso a Luca Enoch, che, anche in questa sequenza, è riuscito a “trasportarmi” in questa festa.
Sebbene in questa saga vi siano stati duelli molto più emozionanti, anche lo scontro finale contro le streghe, seppure conclusosi un po’ velocemente, non è stato male, l’attacco dei corvi mi è piaciuto. 
In definitiva, per racconti autoconclusivi di questo tipo, solitamente costretti in 94 pagine, è difficile pretendere di più. 

I disegni, come prassi consolidata fin dal primo numero della testata, sono eccellenti, Bormida e Pueroni sono degli autentici artisti con la A maiuscola, le loro tavole sono cariche di precisi dettagli e chiaramente contribuiscono al “trasporto” menzionato precedentemente.
(by MARCO)

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