martedì 13 agosto 2013

Color Zagor 1, -I Fantasmi del capitano Fishleg- Gli spettri del passato a volte tornano anche dagli abissi più profondi... (By Ninaccio)


Color Zagor 1, I fantasmi del capitano Fishleg

I fantasmi del capitano Fishleg

Sceneggiatura: Jacopo Rauch 8,0

Disegni : Walter Venturi voto 8,5

Colorazione : GFB Comics (coordinamento: Nucci Guzzi) voto 9

Copertina: Gallieno Ferri voto 7,5

E fu così, che, visto il grande entusiasmo di cui sta godendo in questi periodi Zagor, arrivò il primo albo speciale  a colori fuori collana destinato a diventare un appuntamento estivo imperdibile non solo per tutti gli appassionati del personaggio, ma in generale, del fumetto made in Bonelli!!
Diciamo subito che il protagonista principale è proprio il colore (anche se non il solo, ovviamente), in un esperimento che, a mio parere è riuscitissimo : infatti  la colorazione è molto, ma molto ben fatta, superba direi (per lo standard Bonelli), ed  associata anche ai bellissimi disegni della new entry Walter Venturi (che dopo questa prova è entrato in pianta stabile nello staff zagoriano ed è già al lavoro su un’altra storia) da un risultato finale che è davvero un gran bel vedere sotto ogni punto di vista!
Sulla riuscitissima accoppiata disegni – colore cito come esempio di spettacolarità le scene sotto la pioggia che sono eccezionali, ma anche quelle relative agli interni non sono da meno, disegnati minuziosamente in ogni minimo particolare, e che si tratti di locande, smisurati manieri  o baleniere e brigantini, il risultato è semplicemente favoloso!
I volti dei personaggi sono talmente espressivi che ti rimangono impressi anche dopo la lettura : mi riferisco sia ai cattivi (il ghigno del vecchio Damon è superbo) sia ai primi piani di Zagor, Cico e Fishleg, che possono “parlare da soli” senza balloon tanto sono ben riusciti!!
Mi hanno colpito favorevolmente anche le scene d’azione e di movimento, in cui “c’è” quella dinamicità che ti fa vivere la vignetta in ogni aspetto, insomma Venturi al suo esordio ha fatto centro in pieno!
Anche la storia è interessante, fluida, ci racconta del passato tormentato del capitano Fishleg, con una atmosfera  velata di mistero e di fatti apparentemente inspiegabili a cui le condizione atmosferiche (il temporale, la pioggia battente) aggiungono la giusta dose di spettacolarità che lega in modo tetro tutta la notte in cui poi si svolgono gli avvenimenti, che avvengono in un rapido susseguirsi di colpi di scena e capovolgimenti di fronte e di emozioni, fino all'inesorabile finale che “chiude il cerchio” simbolicamente con quell'arpione arrugginito che appare al momento giusto e che fa giustizia e che in qualche maniera aveva segnato la rinascita di Charles Humboldt dopo essere stato ad un passo dalla morte in seguito al naufragio della Red Mermaid.
Jacopo Rauch diventato sempre più abile ed esperto in questo tipo di storie, e, sempre più a suo agio e in sintonia con il personaggio, è diventato una certezza della serie, tanto che  da molti lettori è considerato, attualmente, il migliore sceneggiatore di Zagor!


In conclusione, un bell'albo,  compresa la cover, ben confezionato anche se io per esempio, avrei inserito un redazionale con  la scheda del personaggio della saga a cui la storia in qualche modo viene dedicata,  che inaugura una collana che in futuro, sono pienamente convinto,  ci regalerà nuove emozioni a colori, contribuendo a ridare ulteriore lustro alla leggenda dello Spirito con la scure.

1 commento:

  1. Concordo con il tuo giudizio. In più vorrei sottolineare l'abilità dei due autori dei testi (Burattini ha scritto, come ci ha abituato, a un intrigante e perfetto meccanismo) nel portare la vicenda, da uno spunto di mare (e non poteva essere altrimenti), sui binari del racconto gotico con un'intuizione che si è rivelata geniale. Su questo canovaccio, Rauch ha realizzato una sceneggiatura cinematografica e il finale dà all'avventura i crismi della grande qualità.
    Sui disegni di Venturi non aggiungerei altro; vorrei soltanto evidenziare l'entrata in scena del villain, con la "camera" che inquadra le dita lunghe della mano e poi si sofferma sul ghigno degno del miglior Mefisto galleppiniano.
    Ormai lo vado ripetendo da tempo, Zagor ora (ma già a partire dal '94) viene sfruttato in tutte le sue potenzialità...

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