venerdì 1 giugno 2012

Dampyr speciale 7, Shadowman, novembre 2011

Dampyr Speciale 7, Shadwman, novembre 2011

E a novembre, come ogni novembre a partire dal 2005, arriva finalmente lo speciale Dampyr. 
Un bel malloppo di 160 pagine che per tutti gli amanti della serie rappresenta un appuntamento da non perdere, nell’occasione di potere leggere una storia più complessa e avvincente. 



Alla fine della sua immancabile prefazione, Mauro Boselli ci augura come sempre, buon divertimento… ma ahimè in realtà non sarà così, nel senso che di divertimento ce ne sarà ben poco, complice una storia che non coinvolge affatto, troppo fuori dai canoni Dampyriani, con le pagine che scorrono senza una linearità precisa, che tedia e delude il lettore per grandissima parte dell’albo, riabilitandosi un poco (eufemismo) solo nel finale, in cui si intravede qualcosa di plausibile, quando cioè Harlan e Kurjak passano nell’altra dimensione e Tesla inizia a tirare i fili del discorso per cercare di capirci qualcosa: assistiamo così all’escalation finale in cui scopriamo che Melkiresh e Nahema (ops, lady Nahema, non vorrei che si risentisse pure con me…) si servono dell’ignaro e ingenuo Duarte (un bravo disegnatore, a tempo perso, di fumetti) per eliminare il Dampyr attirandolo in una trappola e in un’altra dimensione sfruttando le caratteristiche di un inchiostro maledetto, dai poteri interdimensionali con lo sfondo di una Barcellona che personalmente non mi ha entusiasmato più di tanto, tranne che nella rappresentazione di Parc Guell (ma qui approfondisco dopo con post integrativo). 
Troppo risalto è dato da Mignacco alla figura e alle avventure di Shadowman ed è questo che condiziona, imo, tutto l’albo…scene ripetitive come gli scontri (veri) di Harlan che si intrecciano con quelle (di carta) del supereroe con mostri che non convincono e non appassionano, anzi annoiano tanto sembrano scontati e deludenti…nemmeno nell’altra dimensione, alla fine, si riesce a farsi trascinare dalla situazione drammatica di Harlan e Kurjak, accerchiati pericolosamente da demoni di varie fogge insettoidali, complice un Baggi (che non è mai stato uno dei miei preferiti, ma che Boselli loda, loda, loda all’infinito…bah!) che è davvero insoddisfacente, manchevole di sapere ricreare le atmosfere cupe di cui parliamo, in una prova grafica che lo vede, poveri noi, ai minimi termini, forse tra le sue peggiori mai disegnate : i volti di Harlan, Tesla e Kurjak inguadabili, scenari approssimativi, espressioni e scene d’azione mal calibrate, insomma tracollo su tutta la linea per l’artista milanese. 
Quando un volume, che ha a disposizione una foliazione ben maggiore delle 94 pagine mensili, ti scontenta in questo modo, la delusione è doppia, poiché questo speciale non solo di speciale non ha nulla, nemmeno la cover, ma è una occasione buttata al vento, poiché l’idea di fondo per me era ottima…peccato!
Resterà il classico albo che non godrà mai più in vita dell’onore di una seconda rilettura, tanto è insipido e privo di emozioni.
Le 160 pagine nonostante. 

Soggetto e sceneggiatura di Luigi Mignacco voto : 4
Disegni di Alessandro Baggi voto : 4
Copertina di Enea Riboldi voto : 5,5 

Pro: buona l’idea di fondo della sceneggiatura, scontro finale della storia incerto 
Contro: storia noiosa, insipida, combattimenti e scontri non appassionanti, disegni insoddisfacenti e deludenti, pathos nullo, dialoghi privi di mordente.

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