lunedì 9 aprile 2012

Dampyr 145, La bambola veneziana, febbraio 2012

Dampyr 145 La bambola veneziana, febbraio 2012

Prima di iniziare a leggere la storia, le rubriche interne portano lodi a Samuel Marolla per il soggetto e soprattutto al ritorno di Alessio Fortunato ai disegni, del quale anche Moreno Burattini ha affermato sulla sua pagina Facebook di rimpiangere di non averlo nello staff dei disegnatori di Zagor.

La storia sceneggiata da Boselli è di quelle del tipo magico - stregato, con le atmosfere di una nebbiosa Venezia carnevalesca, in cui tra vicoli e viuzze, tra gondole e piazze piene di maschere inquietanti (non so perché ma le maschere veneziane mi hanno sempre trasmesso un certo timore) creano una atmosfera cupa, buia, quasi claustrofobica che mi è piaciuta molto e che, in generale trovo come punto sublime in questa serie!
Siamo a Venezia, e quindi rincontriamo Padre Alvise che mano a mano che arrivano le notizie di persone scomparse associate al misterioso incendio di Palazzo Navager, ragionando con Harlan inizia a capire o meglio a intuire cosa stia succedendo, mentre è nello scetticismo di Kurijak e Tesla, che non credono al ritorno della leggendaria bambola assassina, che ci sia il senso della storia in cui c’è pochissima azione, ed ancor meno tensione, malignità e ferocia “giusta”, necessarie a tenere inchiodato il lettore e costringerlo a girar pagina con paura e apprensione ma, solo con la curiosità di come andrà a finire la storia del legame diabolico, creato dal malefico Jerome Sombre nel ‘700 tra l’automa e la Baronessa Navanger che è ritornato a colpire oggi nella Venezia di oggi.
Curioso ed insolito anche lo scontro finale che vede uno scenario quantomeno anomalo rispetto a quelli a cui siamo abituati (ossia scontri con Maestri della notte o con Demoni potenti), dove un Kurijak nudo cerca di opporsi all’umano, umanissimo Lazzaro Zurlin in preda alla follia più totale…
Lo stile di Alessio Fortunato non è che mi faccia impazzire, di conseguenza non sono di certo tra quei lettori che sono rimasti gratificati e ammaliati dai suoi disegni : troppa, davvero troppa la stilizzazione, anche nelle sfumature degli ambienti e, ahimè, nei volti dei personaggi e nelle loro espressioni.
Lo considero un passo indietro rispetto ai disegni degli albi precedenti (Rosalinda delle zagare e I fantasmi di distretto 6) della premiata ditta B2 (Bartolini e Benevento)

Dampyr n. 143 febbraio 2012
La bambola veneziana
Soggetto e Sceneggiatura: Samuel Marolla e  Mauro Boselli voto 6,5
Disegni: Alessio Fortunato voto 6-
Copertina: Enea Riboldi voto 5,5

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